Ciao Marco, raccontaci un po’ di te.
Ciao a tutti, io ho vissuto la mia giovinezza a Belluno tra la montagna, la parrocchia e gruppo scout. Esperienze importanti che mi porterò dentro tutta la vita. Una volta conseguito il diploma di Perito Commerciale ad indirizzo Programmatore mi sono trasferito a Udine per gli studi universitari.
Mi sono iscritto al corso di laurea quinquennale in Informatica in quanto fin da piccolo ero affascinato dai computer e dallo sviluppo software. Nel 2009 mi sono laureato grazie ad una tesi sul “protein folding” con la votazione di 109/110.
Nei successivi 8 anni ho lavorato come Software Developer e Team Assistant per un’azienda con sede in America che aveva come clienti le compagnie della “Fortune 1000” americana. Il lavoro consisteva nell’eseguire il reverse engineering del codice dei loro portali web allo scopo di realizzarne una versione “accessibile” ai disabili sensoriali e una versione “mobile” capace di funzionare anche sui primi smartphone che all’epoca stavano facendo capolino nel mercato, come ad esempio l’Iphone 1!
Nel 2011 mi sono sposato e trasferito a Santa Giustina continuando a lavorare da casa per la stessa azienda. Il 2016 ha portato due novità che hanno cambiato la mia vita, è nata Viola ed ho lasciato il vecchio lavoro alla ricerca di qualcosa di più stimolante.
Dopo qualche esperienza da freelance nel 2017 ho trovato un annuncio di Higeco srl che mi ha poi portato a lavorare per Higeco More.
Qual è il tuo ruolo in Higeco More?
Attualmente faccio parte del team di Ricerca & Sviluppo composto da tre Developers. Portiamo avanti tutti gli sviluppi di Higeco Cloud. Lavoriamo in ambiente Linux Debian, lato server utilizziamo MySql/MariaDb e nodejs, lato client usiamo HTML 5, CSS 3.0 e Javascipt.
Il lavoro precedente mi aveva già messo in contatto con queste tecnologie e strategie di lavoro ma l’approdo in Higeco More mi ha permesso di approfondirle ad un livello professionale. Lavoriamo con i Big Data in quanto ogni impianto produce una mole enorme di letture.
Elaborare una tale quantità di calcoli in brevi periodi di tempo è cruciale per estrapolare le informazioni da fornire al cliente in tempo utile per individuare allarmi ed evidenziare produzione corrente.
L’efficienza nella gestione del processore e dell’occupazione della memoria sono problemi che affrontiamo quotidianamente.
Quali sono le principali attività di cui ti occupi nell’ambito di Higeco More?
Con il team R&D attualmente ci occupiamo dello sviluppo software della piattaforma Vision. Abbiamo una serie di obiettivi importanti con scadenze serrate. L’organizzazione del lavoro è cruciale con lo scopo di creare valore nel minor tempo possibile.
Noi ci affidiamo al metodo “Agile” chiamato SCRUM: il ritmo di lavoro è dettato dallo Sprint un intervallo di tempo limitato (due settimane) in cui realizzare i task definiti. All’inizio dello Sprint si definisce la lista delle cose da fare e alla fine viene fatta una verifica.
Quotidianamente viene fatto un “daily stand up” di 15 minuti in cui si condividono gli obiettivi, ciascuno spiega cosa sta facendo e quali problemi sta incontrando, ricevendo suggerimenti dagli altri colleghi. Il ciclo di sviluppo è breve e il cliente viene continuamente coinvolto con delle review dei nuovi moduli.
Il continuo feedback ci permette di correggere eventuali misunderstanding dei requisiti tecnici prima che questi possano causare delle significative perdite di tempo.
Un progetto a cui tieni particolarmente/su cui stai lavorando in questo momento?
La parte di Vision che preferisco è il modulo dei KPI (Key Performance Indicator). L’obiettivo del modulo è quello di rendere possibile qualunque tipo di calcolo e confronto tra tutti i dati presenti nell’impianto o nel portfolio. E’ possibile definire degli algoritmi complessi direttamente da interfaccia web partendo da un autocompositore grafico a “mattoncini” (Google Blockly) e successivamente generare una funzione in linguaggio javascript da personalizzare.
Le librerie create ad hoc permettono l’accesso facilitato alle informazioni della configurazione degli impianti e ai dati raccolti. L’esempio tipico di KPI è il Performance Ratio dell’impianto (PR).
Ciascun cliente ha il suo modo per calcolarlo e questo modulo fornisce tutti gli strumenti necessari per crearlo e calcolarlo in maniera personalizzata. Attualmente stiamo lavorando sul modulo Registri Energia che in un certo senso è la sintesi del lavoro fatto con tutti i moduli precedenti. Il suo scopo è quello di collegare tutti i dati raccolti automaticamente dal sistema o dalle letture manuali effettuate in campo tramite app per smartphone.
Automatizza il calcolo dell’energia prodotta e dell’energia immessa in rete da ciascun impianto. Il modulo fornisce numerose viste sia globali sia del singolo impianto e l’operatore può analizzare tutte le grandezze coinvolte e decidere se mantenere i valori calcolati automaticamente oppure farne una stima manuale.
Il modulo infine permette di interfacciarsi con il GSE per contestare o accettare i valori proposti e velocizzare il processo di fatturazione.
Ci sveli un aspetto del tuo lavoro che non immagineremmo mai?
Un aspetto interessante del mio lavoro è la novità. Quando iniziamo ad elencare le features di un nuovo progetto ci troviamo spesso impressionati pensando a quanto sono complicate le cose da implementare.
Capita frequentemente di dover affrontare un problema mai visto e questa è la parte del lavoro che preferisco: utilizzare le nostre competenze per partire da una soluzione semplice fino ad una realizzazione completa.
Sotto questo aspetto il lavoro è stimolante e dà soddisfazioni, fatto in gruppo con i metodi sopra citati diventa davvero entusiasmante!
Ci lasci una frase o un consiglio per salutarci?
Lavoro per Higeco More da soli due anni ma se mi volto indietro e analizzo tutto quello che, progetto dopo progetto, abbiamo realizzato, resto a bocca aperta. La competenza trasversale delle persone, la forza innovativa delle idee e l’efficacia del lavoro di squadra sono probabilmente la vera ricchezza di questa azienda.
Sono davvero felice di fare la mia parte in questa avventura e un giorno poter dire “io c’ero…”.